Progetto Karate e Disciplina alla scuola primaria - Budokan San Mauro
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Progetto Karate e Disciplina alla scuola primaria

Progetto Karate e Disciplina alla scuola primaria

Con 35 ore di lezione per 150 bambini si è concluso il progetto di educazione alla disciplina nelle scuole primarie di Santarcangelo e San Vito.

Scoprire la disciplina attraverso il karate ed imparare a capire il proprio corpo attraverso movimenti che richiamano equilibrio, coordinazione e controllo è il progetto del Budokan San Mauro che per la ottava volta è entrato nella scuola primaria e ha coinvolto la scuola Marino Della Pasqua di Santarcangelo (San Bartolo) e la scuola di San Vito nel periodo da ottobre 2016 a febbraio 2017.

Circa 150 alunni delle scuole per un totale di 35 ore di lezione hanno provato le tecniche di karate, esercizi di ginnastica e giochi, imparando anche il rispetto delle regole e della disciplina con il Maestro Andrea Silenzi e gli istruttori del Budokan San Mauro.

Le classi che hanno aderito al progetto hanno potuto apprezzare i benefici di questa disciplina sportiva sia dal punto di vista fisico che educativo. Non solo i bambini ma anche le maestre hanno riscoperto in queste lezioni uno sport che per molti rimane sconosciuto ma che riesce a divertire e coinvolgere chi lo pratica anche nel suo aspetto marziale ed educativo.

Prima della tecnica di karate si è imparato a rispettare il luogo di allenamento e gli istruttori. Segno di rispetto nel karate è il nostro saluto rituale (inchino) che si esegue all’ingresso e all’uscita della palestra e agli istruttori. Infine si è imparato a rispettare l’avversario trasformando il combattimento in un confronto leale, senza colpi proibiti e in un momento di socializzazione che, grazie a precise regole, rassicura i più timidi e frena i più esuberanti.

A fine corso ogni bambino ha compilato un divertente questionario su ciò che si era imparato per condividere con maestre e genitori i valori che l’associazione Budokan trasmette da anni ai propri allievi e che ogni genitore insegna ai propri figli.

Il momento della gara finale è stato un occasione per capire che vincere significa dare il massimo di se stessi. Si è dato importanza anche al rispetto per i perdenti evitando il “tifo da stadio” e l’esultanza dopo la vittoria. L’intento principale della gara di fine corso è stato quello di insegnare ai bambini ad affrontare questo momento così emozionante senza paura e senza la pressione di dover raggiungere la vittoria a tutti i costi: è fondamentale imparare a questa età a mettersi in gioco con impegno ma soprattutto divertendosi.

Il confronto con le insegnanti, con i genitori, lo scambio di informazioni e di metodi per un insegnante è la chiave per guadagnarsi la fiducia dei bambini: le regole insegnate a casa e a scuola hanno trovato conferma anche durante le lezioni di karate, ogni bambino ha imparato che l’atteggiamento mentale e il comportamento marziale tipico del karate poteva essere utile anche in classe durante le lezioni e il senso del pericolo, che ogni karateka conosce bene in combattimento, poteva aiutarci anche nei pericoli della vita quotidiana.

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